3 domande a Mauro Panefresco

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A quasi 3 anni dall’apertura dell’agenzia si possono fare dei bilanci o trarre delle conclusioni sul lavoro svolto finora?

Se il nostro obiettivo fosse stato quello di avere un pacchetto clienti consolidato e una mole di lavoro fluida e continuata avremmo risposto sicuramentedi si, questo obiettivo però nel corso del tempo si è trasformato ed ha assunto sfumature diverse.

Cioè?

Quello che abbiamo fatto finora è sicuramente importante, creare da zero un portafogli clienti, per lo più in un settore altamente competitivo come quello della pubblicità non è cosa semplice.
Il Know How che ognuno di noi ha saputo mettere in campo ha facilitato questo compito, ma le esigenze del mercato, oltre che mutevoli, sono evidentemente diversificate sui più piani della comunicazione, questo ci ha obbligato in un certo senso a ‘ridimensionare’ il Focus iniziale della nostra agenzia – il web – facendoci specializzare in tutti gli altri settori.

Mitech, oggi, come si colloca sul mercato?

Anche se sembrano tanti, 3 anni solo relativamente pochi per aver già segnato una direzione. Oggi Mitech è un player fortemente dinamico sul mercato – e non è una frase fatta – gli inserimenti delle ultime risorse segnano un indirizzo sempre diverso, o come sarebbe più giusto dire, sempre più ampio. Se solo lo scorso anno avessi pensato che nel 2009 ci saremmo occupati anche della realizzazione e della messa in onda di spot televisivi sarei rimasto più che sorpreso di me stesso.

Quindi vi definite in continuo mutamento?

Assolutamente Si. Seguiamo le tendenze del consumatore. Penso che la corretta visualizzazione, oggi, di Mitech sul mercato sia indefinita e indefinibile. Mi spiego meglio: se è chiaro il nostro obiettivo, e cioè aumentare e rendere sempre più originale la nostra produzione – per noi sono le idee – meno definibile resta il media su cui veicoleremo queste idee. Per quel che pensiamo si tratterà di escogitare campagne pubblicitarie che siano sempre più suddivise fra l’Advertising classico, il Social sul Web e il Viral Marketing andando a toccare fasce di consumatori sempre meno collocabili dalla pubblicità tradizionale e sempre più sensibili invece all’innovazione e all’interazione.

Un grazie particolare a Mauro Panefresco.